Tutti gli iscritti all’Enpam che hanno fatto domanda di esonero contributivo e che risultino in regola con i requisiti richiesti, otterranno uno sconto immediato fino a 3mila euro sui contributi previdenziali da versare.
Per presentare domanda dall’area riservata (https://areariservata.enpam.it/login) c’è tempo fino al 31 ottobre.
A CHI SPETTA
L’esonero contributivo è stato introdotto quest’anno per tutti i professionisti, compresi medici e odontoiatri, in regola con i versamenti contributivi, che abbiano percepito nel 2019 un reddito professionale non superiore a 50mila euro e abbiano subìto un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 di almeno un terzo rispetto al 2019.
Inoltre i richiedenti non devono essere titolari, nel 2021, di un contratto di lavoro subordinato o di pensione diretta diversa dall’assegno ordinario di invalidità.
QUANTO E QUANDO SI PAGA
Gli iscritti all’Enpam che dopo il 31 ottobre, data ultima per la presentazione delle domande di esonero, vedranno accolta la propria richiesta, saranno comunque tenuti a versare la parte eccedente i tremila euro di beneficio.
In pratica, se un medico o un dentista, avrebbe dovuto pagare, tra Quota A e Quota B, 5mila euro di contributi, dovrà versarne comunque 2mila.
Per coloro che hanno chiesto e otterranno l’esonero contributivo, e avevano optato per il pagamento in una o due rate, la scadenza ultima per versare la parte eccedente è stata fissata al 31 dicembre 2021.
Mentre per gli iscritti che versano in più rate, le nuove scadenze sono fissate per il 31 dicembre 2021, 28 febbraio 2022, 30 aprile 2022 e 30 giugno 2022.
COME SI PAGA
Tutti gli iscritti che hanno fatto richiesta di esonero, anche se dovessero ricevere il Mav per il versamento di contributi previdenziali calcolati senza tenere conto dello sconto di tremila euro, semplicemente non dovranno eseguire il pagamento.
Dopo il 31 ottobre, verificato l’importo complessivo da pagare, comprendente cioè Quota A e Quota B, per i camici bianchi ammessi all’esonero contributivo, l’Enpam richiederà, come già ricordato, il pagamento della parte di contributi eccedenti i tremila euro. A questo proposito, gli iscritti con la domiciliazione bancaria riceveranno l’addebito diretto della prima o unica rata il 31 dicembre 2021 e delle successive rate alle rispettive scadenze.
Nel caso in cui la presentazione della domanda di esonero contributivo avvenisse dopo che il flusso di pagamento verso l’Enpam fosse comunque già partito, gli interessati potranno sempre chiedere lo storno del versamento entro otto settimane dall’addebito.
Per quanti non hanno la domiciliazione bancaria, verrà emesso un nuovo bollettino MAV (in sostituzione di quelli eventualmente già emessi) con l’importo dovuto che, riprendendo l’esempio sopra menzionato di un iscritto con 5mila euro di contributi da versare e tremila euro di sconto, sarà dunque pari a 2mila euro
IMPORTO PROVVISORIO
L’importo massimo dell’esonero è stato per il momento fissato in 3mila euro.
Nel caso però le richieste complessive, riguardanti cioè tutti i professionisti degli enti previdenziali privati e non solo medici e dentisti, dovessero essere tali da superare lo stanziamento previsto dal governo, il beneficio potrebbe alla fine risultare inferiore.
In questo caso, agli iscritti che hanno già usufruito dello sconto integrale, verrà richiesto di pagare la differenza, in un’unica soluzione, entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto che sancirà in maniera definitiva il valore dell’esonero.
Ad esempio, in caso il governo decidesse che il contributo massimo per l’esonero sia fissato in 2.950 euro, gli iscritti che hanno beneficiato dello sconto di 3mila euro, dovranno restituire all’Enpam 50 euro.
SE L’ESONERO VIENE RESPINTO
Nel caso in cui la richiesta di esonero non dovesse essere accettata per mancanza dei requisiti di legge, chi aveva comunque presentato la domanda potrà pagare la Quota A e la Quota B entro il 31 dicembre 2021 e non sarà sanzionato per aver mancato le scadenze ordinarie.
Per chi ha l’addebito diretto della Quota B con il numero massimo di rate, le scadenze che cadono nel 2022 restano invariate.